La giustizia spesso sbaglia, e rischia
di rovinare la vita a una persona.
In questo caso però c'è stata tanta,
ma tanta sfortuna! Prima viene arrestato ingiustamente - e di per se
gia' una bella sfiga - poi non regge l'emozione della libertà!
David Ranta è uscito dopo 23 anni
dalla prigione, arrestato per un crimine che non aveva commesso!
L'uomo era stato condannato per
l’omicidio di un rabbino durante una rapina nel 1990, omicidio del
quale lui si era sempre proclamato innocente. Poche settimane fa, il
principale testimone dell’accusa (un ragazzo tredicenne al momento
dell’omicidio) ha deciso di “togliersi un peso dallo stomaco”,
ed ha raccontato che la sua identificazione di Ranta era stata
“guidata” dalla polizia: “Mi hanno detto di indicare quello con
il naso più grande: ero troppo piccolo per capire cosa stesse
succedendo”.
Gli agenti, sospettavano di Ranta (al
tempo un drogato), pur non avendo prove, e avevano deciso che
“doveva” essere lui il colpevole, anche sull’onda della
reazione emotiva della comunità ebraica di Brooklyn che chiedeva una
giustizia rapida, poiché la vittima, Chaskel Werzberger, era molto
amata nell’area.
Ma la gioia di Ranta per la
riacquistata libertà è durata poco: solo poche ore dopo essere
uscito di prigione, è stato colpito da un grave infarto: “Il
trauma mai sopito di essere stato vittima di un errore giudiziario e
le emozioni intense legate al suo rilascio hanno avuto un impatto
profondo sulla sua salute”, racconta il suo avvocato.
Ranta è stato ricoverato in ospedale:
i medici sperano di salvargli la vita, ma non sanno se riusciranno ad
evitare conseguenze permanenti sulla salute dell’uomo.
Nessun commento